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pensieri sull'attualità

Mese: Luglio 2020 (page 1 of 2)

ECCO FATTO

La prova dopo 10 mesi di quotidiani pensieri lasciati sulla pagina si conclude.

È stato curiosamente interessante vedere cosa è accaduto ad un sito nato dal nulla e che non aveva alcun obbiettivo se non quello di essere una raccolta quotidiana di pensieri.

Da zero ad oggi.

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Nessuno ne parla, la democrazia confiscata.

di Eugenio Baresi

Fra un paio di mesi ci sarà un referendum confermativo per stabilire il taglio dei parlamentari.

Altrettanto purtroppo la convinzione che è stata ormai assunta è che tale operazione sia utile al Paese.

Si è raccontato che si risparmierà e che verranno così eliminati molti che usufruiscono di privilegi.

Non c’è nulla di vero, ma il martellante racconto è impossibile a modificarsi.

Una quotidiana goccia riesce a scalfire il marmo più duro, immaginarsi cosa può rendere una assillante informazione in una unica direzione è l’evidenza di quello che accadrà.

Il nostro Paese è stato per anni l’esempio virtuoso della democrazia.

Un numero di votanti prossimo alla totalità degli elettori garantiva il vero principio di una democrazia rappresentativa: la partecipazione.

Il necessario consenso che i singoli eletti dovevano ottenere per essere appunto eletti garantiva l’altro fondamentale principio: la reciproca conoscenza elettore ed eletto.

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Un Paese rovinato anche senza salvo intese.

di Eugenio Baresi

Ormai pare che un qualsiasi semplicissimo intendere sia stato smarrito.

Ci hanno raccontato che hanno individuato 130 opere strategiche e che queste verranno rapidamente realizzate con il decreto semplificazione.

Ora queste opere sono note da anni, molte finanziate da anni e molte progettate da anni.

Allora perché non lo hanno fatto in questi anni?

Non è una domanda polemica, è semplicemente una domanda che qualsiasi persona di buon senso dovrebbe porsi.

Ma poi c’è un ulteriore questione perché questo decreto è stato approvato “salvo intese”.

Praticamente non c’è ancora.

Un disastro.

E non è una affermazione polemica, è una constatazione se sono veri i fatti sopra riportati.

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Potrebbe essere, comunque, una bella storia.

di Eugenio Baresi

Non si riesce ad essere particolarmente contenti.

Avremmo preferito, come peraltro tutti, che non fosse avvenuto quello che è avvenuto e che ha portato al fatto che Bergamo e Brescia insieme abbiano il titolo di città della cultura fra un paio di anni.

Semplice considerazione.

Ovviamente l’accusa di rimando sarà che si è perennemente criticamente censori.

Ma purtroppo avere un tono diverso in un effetto monotono e mono tono quale quello a cui assistiamo a Brescia in fatto di “cultura” può non piacere.

Così, però, non è vana preoccupazione la mancanza di toni nelle cose che si sono viste negli eventi realizzati e che non si sono viste nei programmi che si attendono.

Questo è il punto.

Cosa accadrà per efficacemente cogliere una occasione che resta una positiva occasione?

Qualche anno fa avevano addirittura proposto gli Stati generali della “cultura”.

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Se crollano le entrate fiscali.

di Eugenio Baresi

Non capita solo a noi di non poter far fronte agli impegni se non incassiamo soldi a sufficienza.

Ed è un dramma.

Lo Stato rischia di essere nella stessa situazione, anche se è meglio dire più concretamente che i dati che si fanno silenziosamente strada non promettono nulla di buono.

Le entrate fiscali nei primi 5 mesi sono crollate del 10% e tenendo conto della qualità di esse una domanda che ci eravamo già fatti all’inizio della pandemia ritorna prepotente.

Se frena il motore dell’Italia, il nord produttivo, chi paga i debiti?

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Villoresi Ovest.

di Eugenio Baresi

In Italia negli anni ’50 e ’60 l’impegno era per ricostruire e per iniziare a consolidare.

Divenimmo un esempio nel mondo e la nostra moneta rappresentava un sicuro investimento ed una certezza.

Insomma il buon governo, la capacità dei politici e degli amministratori.

Ma anche il meglio dell’ingegno che trovava accoglienza e possibilità di esprimersi.

Allora per descrivere un locale alla moda si diceva. “si incontrano semplici cittadini, politici, artisti e letterati”.

Oggi parrebbe una presa in giro.

Ma cosa c’entra Villoresi Ovest?

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L’effetto Dunning-Kruger.

di Eugenio Baresi

Oggi scriveremo ovvietà, immaginando che siano rivelazioni.

Praticamente il principio illustrato da quei due signori nel titolo su cui si è soffermato un importante giornale nazionale.

Dottamente ci viene spiegato che “vi sono persone che credono di essere più intelligenti e capaci di quanto non siano realmente”.

E con mirabile sintesi ci dicono essere questo effetto un tipo di inclinazione cognitiva.

Essendo da anni sempre più precipitati nelle difficoltà pare di trovarsi bene nell’inclinazione che subiamo nel nostro rotolare… ma parrebbe essere purtroppo non solo una nostra condizione.

D’altro canto quelli che avrebbero dovuto essere esperti in questa drammatica contingenza non pare si siano espressi con grande lucidità.

Quindi di cosa si parla?

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Chi sbaglia non paga.

di Eugenio Baresi

Non è un errore nella citazione del noto proverbio.

In Italia per alcuni è proprio così.

Esattamente 30 anni fa, oggi, un personaggio spaventosamente bieco veniva scarcerato benché non avrebbe dovuto essere scarcerato.

Era stato arrestato e condannato per direttissima nemmeno un mese prima.

Poco più di un mese dopo sterminò in maniera brutale una famiglia: uccise il padre, la madre, il figlio e la figlia.

Ne ha risposto qualcuno?

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La Giustizia oppressa e negata.

di Eugenio Baresi

Oggi riportiamo cose dette nell’aula del Parlamento nel 1994.

Portano rammarico e tristezza.

Sembrano dette oggi, per problemi dell’oggi… per ingiustizie dell’oggi.

Come è possibile che nulla sia cambiato?

Ventisei anni trascorsi nella ripetizione di un dramma di giustizia oppressa e negata che ha sconvolto la libertà e l’espressione del voto popolare.

Considerazioni preoccupate, per nulla offensive, ma quasi un accorato appello affinché il primato della democrazia che si esprime nel confronto politico corretto fosse recuperato.

Ma sono trascorsi ventisei anni e siamo ancora allo stesso punto.

In troppi l’hanno negato perché la sua negazione ha consentito la loro preminenza.

Ma ha imbrogliato i cittadini, ha stravolto la verità dei fatti e ha frodato la libertà del confronto.

Ecco le cose dette nel dicembre 1994.

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La Cina è vicina: meglio di no.

di Eugenio Baresi

Dopo averci regalato il disastro del virus, approfittando dei problemi gravi delle economie dei paesi democratici, la dittatura del regime cinese ha distrutto e cancellato quei minimi residui di libertà che Honk Kong ancora conservava del suo passato di protettorato britannico.

Questo è un dato di fatto.

Come lo è la benevola attenzione che è stata riservata alla Cina da chi con essa ha guadagnato e guadagna.

Ora criticando chi uccide la libertà potrebbe apparire curioso criticare la libertà di fare affari con chi si vuole.

Ma non è proprio così.

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