Una ennesima azienda italiana ha trasferito in questi giorni la sua sede legale in Olanda.

Ovviamente legittimo e consentito dalle leggi, ma è altrettanto legittimo e consentito chiedersi perché le leggi lo consentano.

Comodità nel controllo delle proprie partecipazioni grazie a leggi societarie più agilmente benevole verso le maggioranze relative non sono l’unico motivo.

Il motivo sono i risparmi nella tassazione sugli utili finanziari e la conseguente possibilità di distribuire dividendi maggiori.

Allora varrebbe la pena che ci sia una mossa della politica.

In Olanda abbiamo un mucchio di società italiane che hanno trasferito la loro sede.

Poi c’è magari chi ha scelto il Lussemburgo.

Non stiamo ad elencarle.

Certo non scopriamo oggi che l’attività di non pagare le tasse sia una utile utilità.

Pensate un po’ come ormai un secolo fa un grande economista, John Maynard Keynes, ricordasse quanto sia particolarmente premiante l’attività intellettuale di far sfuggire le tasse.

Non si tratta di essere pelosi moralisti, si tratta di essere rigorosi governanti.

Perché se è vero che in Italia la tassazione è pesante è altrettanto vero che lo resterà con maggior ragione se si consente di andarsene a chi più facilmente potrebbe contribuire.

E non è una limitazione della libertà, è un dovere della convivenza.

Certo in Italia dove avviene la produzione versano i redditi di impresa (IRES) e l’imposta sulla tassa regionale (IRAP)… ma tutto il resto?

Fa un poco “specie” se poi immaginiamo come in questi giorni rischiano la vita per difendere i loro concittadini migliaia di persone per rispetto del loro lavoro e con stipendi di poco più di mille euro o al massimo di qualche unità superiore.